– L’identità di Genere

L’identità di genere è il “senso di se stesso” come appartenente al genere maschile o femminile, è il modo in cui un individuo percepisce il proprio genere. Tale consapevolezza interiore si stabilisce nella prima infanzia, è influenzata sia dalle predisposizioni biologiche sia dall’apprendimento sociale ed è ciò che ci porta a dire “io sono uomo” o “io sono donna”.

Solitamente la percezione di sé come maschio o come femmina è congruente con il sesso biologico, ma in alcuni casi può esserci una discordanza,. E’ il caso, ad esempio, dei transessuali, ossia uomini o donne eterosessuali, omosessuali o bisessuali che pur appartenendo ad un sesso biologico, in assenza di particolari condizioni organiche (es. intersessualità) o psichiatriche (es. deliri),  si identificano fortemente con l’altro genere e, al fine di adeguare la propria identità fisica con quella psichica, compiono un percorso che consentirà loro la riattribuzione del sesso (anche se non quello cromosomico) cosicché l’aspetto corporeo sia congruente con l’identità di genere. In base alla legge n°164 del 1982, nel caso in cui si ravvisino le condizioni psicologiche e fisiche adeguate, una persona può quindi accedere ad interventi chirurgici e trattamenti ormonali per l’adeguamento di genere e potrà ottenere anche il cambio anagrafico del nome e del sesso attribuito alla nascita.

Non tutte le persone che vivono uno stato di non conformità con il proprio sesso biologico decidono di intraprendere il percorso che porterà alla riattribuzione del sesso, così, negli anni ‘80, è entrato in vigore il termine allargato transgender. Con tale termine si vuole proporre una visione del genere non dicotomica maschio/femmina, ma un continuum di identità ai cui estremi vi sono i concetti di maschio e femmina e ciascuna persona può situarsi in una posizione intermedia tra questi due estremi. Il termine, quindi, nasce come “termine ombrello” dentro cui si possono identificare tutte le persone che non si sentono appartenenti allo “stereotipo di genere” normalmente identificato come “maschile” e “femminile”. Sotto questo termine possono quindi identificarsi:

-Le persone transessuali

-Le persone che pur sentendo di appartenere al genere opposto al proprio sesso biologico scelgono di non modificare chirurgicamente il proprio sesso.

-Le persone travestite (crossdresser): quasi sempre maschi eterosessuali, spesso sposati che adottano gli abiti e il ruolo appartenenti al genere opposto per lo più in privato ma anche pubblicamente, senza implicazioni di eccitazione sessuale, come invece avviene nel feticismo di travestimento.

Esiste anche una forma di travestimento a soli fini di spettacolo e di intrattenimento: parleremo quindi di drag queen nel caso di uomini etero, omo o bisessuali che utilizzeranno abiti femminili per le loro esibizioni e di drag king nel caso di donne etero, omo o bisessuali che si travestiranno da uomini.