La prima volta…

La sessualità è una fonte di piacere, una modalità di relazione e di intimità, oltre che possibilità di procreazione per la maggior parte delle coppie eterosessuali. La condotta sessuale, pur essendo influenzata da impulsi biologici, appartiene alla sfera psicologica e culturale più che a quella istintuale.
Per poter sperimentare il piacere che il corpo può procurare occorre essere “educati al piacere” e cioè non ostacolati o colpevolizzati nel processo di formazione e conoscenza di questa esperienza.
La cultura, quindi, può influenzare la nostra sessualità: nella nostra società il piacere sessuale è stato per lungo tempo considerato immorale e peccaminoso, in virtù del dualismo filosofico mente-corpo e della connotazione negativa attribuita a tutte le attività legate a quest’ultimo.
Il provare piacere è strettamente legato alla conoscenza di sé, del proprio corpo e alla capacità di abbandonarsi ai desideri, alle sensazioni, alle emozioni con cui entriamo in contatto.
Tutto ciò può essere facilitato o ostacolato dalle esperienze che abbiamo fatto nel passato, dall’educazione  ricevuta e dalla cultura in cui siamo immersi.

Spesso gli adolescenti si chiedono a che età sia giusto avere i primi rapporti sessuali. Beh, non è possibile stabilire a priori un’età “giusta”, ma ognuno deve trovare dentro di sé la propria risposta, in base ai propri desideri e ai propri valori.
Un ulteriore fattore da tenere presente è la connessione tra sessualità e affettività. Per i giovani è importante affrontare le prime esperienze sessuali in un clima di intimità e fiducia. Se le prime esperienze vengono sperimentate soltanto per il desiderio di provare a se stessi o agli altri di essere adulti, di piacere o di “essere bravi” in una prestazione sessuale, rischiamo di provare delusione e amarezza…
D’altra parte i rapporti di coppia nell’adolescenza hanno spesso il valore di sperimentazione con l’altro sesso ed è perciò importante che ognuno conosca e rispetti i limiti che vuole porre nella reciproca scoperta e conoscenza.
Un giovane dovrebbe avere accurate informazioni e acquisire un atteggiamento positivo e senza sensi di colpa nei confronti del sesso, così da essere libero: libero di provare, libero di astenersi senza sensi di colpa o vergona o pressioni di sorta” (Kaplan, 1982).

Se la coppia non desidera avere figli, la scelta di avere rapporti sessuali deve anche prevedere l’utilizzo di un anticoncezionale (preservativo, pillola, diaframma, ecc.) e comunque non deve mai farci dimenticare la tutela della salute. A tal proposito ricordo che il coito interrotto NON è un metodo contraccettivo e che l’unico mezzo in grado di proteggerci dalle malattie a trasmissione sessuale, oltre che da gravidanze non desiderate, è il preservativo. L’utilizzo del preservativo è sempre consigliato a meno che non si abbia la certezza dello stato di salute dei partner. La sola assenza di sintomi, il sentirsi bene, NON dà questa certezza!

Quando non si sono mai avuti rapporti sessuali la “prima volta” è un evento carico di aspettative, paure, curiosità e desideri, che spesso si fondano su informazioni distorte (ad esempio alcuni giovani credono erroneamente che durante il primo rapporto non ci sia la possibilità di restare incinta).

E’ frequente nelle ragazze il timore di provare dolore o di avere un’emorragia. L’imene, integro nelle donne che non hanno ancora avuto rapporti sessuali, è una sottile membrana elastica che chiude parzialmente l’ostio vaginale e che può lacerarsi durante i primi rapporti sessuali. Tale lacerazione può provocare una leggera sensazione di dolore e/o una piccola perdita di sangue, ma non sempre è così! Una ragazza che sta vivendo la sua prima esperienza sessuale può non avere perdite di sangue e/o avvertire dolore perchè ha un imene particolarmente elastico o sottile. L’imene, infatti, può avere varie conformazioni, diverse da persona a persona.

I ragazzi spesso sono preoccupati per le dimensioni del pene, perchè ritengono che questo sia il fattore più importante per il soddisfacimento sessuale della donna. Si tratta di una falsa credenza alimentata spesso dalla pornografia e dalla società che attribuisce un valore simbolico e profondo agli organi genitali! Questa preoccupazione maschile risulta infondata perchè la vagina è uno spazio virtuale che si espande durante il rapporto sessuale adattandosi alle dimensioni del pene. La vagina, inoltre, presenta fibre nervose sensibili al tatto solo nella parte più vicina all’orefizio di accesso, per cui la maggiore o minore lunghezza del pene, in assenza di patologie specifiche, è ininfluente ai fini del piacere.

Durante i primi rapporti l’ansia può giocare brutti scherzi: ai ragazzi può capitare di essere così in apprensione da perdere l’erezione o da avere l’orgasmo troppo presto, a volte prima di entrare in vagina. Alle ragazze può capitare, invece, di non raggiungere l’orgasmo. Questi episodi non devono necessariamente farci pensare a delle patologie, infatti possono essere legati all’ansia della nuova esperienza che si sta vivendo…
Sia per i maschi che per le femmine, quindi, la prima esperienza sessuale può non essere così piacevole come la si era immaginata, ma questo non deve spaventare, è più che normale! Per avere una buona intesa sessuale e vivere a pieno il proprio piacere la coppia spesso ha bisogno di crescere, di raggiungere un livello maggiore di intimità!

Vale anche la pena ricordare che tutto il corpo è potenzialmente erogeno, per cui il suggerimento è quello di evitare di accentrare l’interesse esclusivamente sui genitali, ma di andare anche alla scoperta di nuove aree in grado di far provare piacere a se stessi e al/alla partner. Anche in questa ricerca sta la dimensione ludica della sessualità che non deve mai mancare!